E’ un problema di dimensioni mondiali quello dei batteri che diventano resistenti agli antibiotici. D’altraparte i batteri, così come tutti gli altri esseri viventi, si evolvono e se trovano delle difficoltà, come quella che può essere rappresentata da un antibiotico, tentano di superarle sfruttando proprio le modifiche genetiche casuali alla base dell’evoluzione stessa. Nulla di nuovo sotto il profilo evoluzionistico ma una tragedia in termini di cura di diverse patologie e malattie.
Partendo dai dati clinici, i ricercatori dell’NTU Singapore sono riusciti a sviluppare un peptide sintetico che rende i batteri resistenti, anche a più antibiotici, di nuovo suscettibili a questi stessi antibiotici
Si tratta di un peptide antimicrobico, denominato CSM5-K5, basato sul chitosano, uno zucchero che si trova nei gusci dei crostacei. Questo zucchero, a livello strutturale, assomiglia molto alla parete cellulare batterica e proprio per questo il peptide può incorporarsi nei batteri stessi causando alla fine dei difetti nella loro parete e nella loro membrana, difetti che alla fine uccidono gli stessi batteri.
I ricercatori hanno svolto esperimenti inserendo il peptide su colonie di batteri presenti su ferite di topi: il peptide uccideva almeno il 90% dei batteri in 4-5 ore.
Ogni anno 33mila persone muoiono in Europa per infezioni da batteri resistenti agli antibiotici e un terzo dei decessi si verifica in Italia, di gran lunga il Paese più colpito. Lo afferma uno studio del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Diseases. Una cifra – in costante aumento dal 2007 – pari a quella delle vittime di Hiv, tubercolosi e influenza insieme. La ricerca è stata condotta su dati del 2015 della rete di sorveglianza antimicrobica europea (Ears-Net) per cinque infezioni resistenti (infezioni del sangue, del tratto urinario, respiratorie, post intervento chirurgico, altre). Nel 75% dei casi i contagi sono conseguenza di cure mediche, mentre per il 39% sono causati da batteri resistenti anche all’ultima generazione di farmaci, i carbapenemi, e alla colistina, un vecchio antibiotico utilizzato come «ultima spiaggia». In totale sono stati censite nel 2015 quasi 679mila infezioni in Europa, di cui oltre 201mila nel nostro Paese, dove i morti sono stati 10.762 morti. Il prezzo mortale di queste malattie viene pagato più spesso dai bambini piccolissimi (sotto l’anno di età) e dagli over 65.