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Sfatiamo le bufale: i malati di cancro non sono immuni da Covid-19

Dal sito anti fake della Federazione degli Ordini dei medici - Dottoremaeveroche - un articolo smentisce le notizie che alcuni tipi di tumore proteggerebbero i pazienti dal virus pandemico

Sfatiamo le bufale: i malati di cancro non sono immuni da Covid-19
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13 Ottobre 2020 - 13.54


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A fare chiarezza sulla notizia secondo cui alcuni tipi di tumore produrrebbero sostanze protettive nei confronti del Sars-CoV-2 è la nuova scheda di ‘Dottoremaeveroche’, il sito anti-bufale della Federazione degli Ordini dei medici. Ma davvero le persone con questi tumori sono più protette nei confronti della Covid-19? “Primo, in un contesto di complessiva incertezza riguardo le conoscenze su Covid-19, la ricerca sta progredendo e sta mettendo a fuoco le prove più rilevanti. Secondo, le persone che soffrono di cancro sono generalmente più vulnerabili. Terzo, parlare di maggiore protezione è attualmente improprio, perché potrebbe creare false aspettative in persone indubbiamente più fragili della media – affermano da Dottoremaeveroche – Pertanto, le persone malate di tumore dovrebbero scrupolosamente seguire ogni possibile precauzione per prevenire il contagio”.

La notizia arriva da uno studio dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma, pubblicato sulla rivista ‘Journal of Experimental & Clinical Cancer Research’, frutto dell’intensa collaborazione tra Regina Elena, Istituto San Gallicano di Roma, l’Università di Milano e l’Università di Chicago. Lo studio prende in considerazione due tipi di tumori: testa-collo e polmone, ovvero i tumori di quegli organi, delle vie aeree alte e basse, maggiormente attaccati dal nuovo coronavirus. Sono stati analizzati i profili di espressione genica di 478 pazienti affetti da tumore della testa-collo, 510 affetti da adenocarcinoma polmonare e 501 da tumore del polmone a cellule squamose.

Ma il risultato emerso dallo studio è una buona notizia? “In effetti, è questa la domanda che molte persone si sono fatte leggendo gli articoli usciti sui media italiani. Sarebbe una buona notizia – scrivono i dottori anti-bufale – se i risultati derivassero già da una sperimentazione clinica e non da un’ipotesi interessante, ma che ha necessariamente bisogno di conferme. Se leggiamo il testo diffuso dall’Ifo, vediamo che i ricercatori hanno concentrato la loro attenzione sui meccanismi molecolari che determinano la resistenza all’infezione da Sars-CoV-2”.

“Premesso che parlare genericamente di ‘cancro’ è molto rischioso, dal momento che con questo termine ci si riferisce a molte malattie diverse, disponiamo di numerose evidenze che mostrano come le persone che soffrono di patologie oncologiche non soltanto non sono più protette, ma sono mediamente più fragili rispetto alla popolazione che gode di buona salute”, aggiungono i dottori anti-fake news. Dunque “parlare di maggiore protezione è attualmente improprio, perché potrebbe creare false aspettative in persone indubbiamente più fragili della media. Pertanto, le persone malate di tumore dovrebbero scrupolosamente seguire ogni possibile precauzione per prevenire il contagio”.

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