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Un ginecologo svela alle donne come curarsi senza cedere alle bufale

Salvo Di Grazia, medico dell'ospedale civile di Vittorio Veneto, ha pubblicato «Quello che alle donne non dicono» (Editori Laterza). Dove spiega tutti i falsi miti su menopausa, cellulite e gravidanza

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25 Agosto 2020 - 16.33


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Un libro per difendere la salute delle donne. Questo è l’intento che ha spinto Salvo Di Grazia, ginecologo dell’ospedale civile di Vittorio Veneto (Treviso), a scrivere «Quello che alle donne non dicono» (Editori Laterza). Dopo i primi tre successi ottenuti con altrettanti titoli mirati a svelare i business che ruotano attorno alla salute (a danno dei pazienti), l’ideatore del blog di divulgazione scientifica MedBunker ha voluto unire l’esperienza di oltre vent’anni di professione alla passione per la divulgazione scientifica. Ne è venuto fuori un saggio chiaro e veloce, leggibile (anche) nell’arco di un paio di giorni.
Uno strumento utile per le donne che, pur essendo coloro che maggiormente si prendono cura della salute (propria e dei propri cari), fino all’inizio del secolo scorso non hanno ricevuto alcuna tutela. «Erano mogli, mamme e casalinghe. Dovevano lavorare sodo, fare figli e badare anche agli altri». In poche parole, secondo Di Grazia, «nessuno si preoccupava di loro: anche perché non c’era motivo per avere una donna in salute». Prova ne è il fatto che fino a pochi anni fa regnava il maschilismo, anche in medicina. I farmaci e gli strumenti venivano studiati per l’uomo (tranne ciò che riguardava la gravidanza) e poi adattati alle donne. Ma uomini e donne – come bambini e adulti – non sono uguali. Ecco perché, sempre più spesso, oggi si sente parlare di medicina di genere, per rimarcare le peculiarità che una malattia può avere in un sesso piuttosto che in un altro. Di Grazia si è inserito lungo questo solco, condensando le informazioni di cui le donne abbisognano lungo il percorso della vita.
Nel testo, largo spazio è dato alla gravidanza. Attorno ai nove mesi che culminano con la nascita di un figlio, secondo l’autore, si concentra il maggior numero di fake news riguardanti la salute femminile. Dalla forma della pancia che potrebbe rivelare il sesso del nascituro alla possibilità di rimanere incinta dopo un tuffo in piscina. Diverse sono le informazioni che rischiano di trarre in inganno una donna, disposta (giustamente) a fare tutto ciò che è nelle sua possibilità per difendere la salute del nascituro. Di Grazia va dritto al punto, spiegando per esempio che gli integratori non servono (se si è in buona salute, a eccezione dell’acido folico) e che sottoporsi a più esami di quelli necessari non vuol dire essere delle future mamme più premurose. Dettagliati (anche nei riferimenti alla bibliografia scientifica) e alla portata di tutti sono anche i paragrafi dedicati ad altre questioni chiave per la salute di una donna: dalla contraccezione all’allattamento al seno, dall’aborto alla menopausa.
Oltre che più attente alla propria salute, le donne hanno una fortuna: sono più longeve e meno propense ad ammalarsi rispetto agli uomini. Tuttavia, la salute è comunque al centro dei loro pensieri. E, quando è buona, il «mainstream» (tutt’altro che casuale) rischia di instillare paure e sospetti infondati. Da qui la scelta dello specialista di fare chiarezza sulla cellulite: tra i tanti miti legati alla salute della donna, forse il più duro a morire. «Non si tratta di una malattia», spiega Di Grazia, con l’intento di smontare le false promesse propinate dall’industria del benessere, a discapito delle donne: disposte a spendere qualsiasi cifra pur di vedere scomparire questa fonte di disagio. Sempre nell’ottica di evitare loro (più attente rispetto agli uomini alla salute) spese inutili, il ginecologo invita a evitare qualsiasi ossessione: a tavola così come nella ricerca di un figlio e nella gestione della menopausa.
Questo non vuol dire che la salute delle donne non sia destinata a compromettersi. Le malattie esistono e ce ne sono di (apparentemente) nuove, per loro: dall’infarto al tumore del polmone. Detto ciò, occorre preoccuparsi soltanto a fronte di significativi campanelli d’allarme, senza ricercare queste condizioni (quelle citate, ma non solo) col lanternino, sembra dire l’autore a tutte le lettrici: indipendentemente dal fatto che siano ragazze, mamme o nonne. Il marketing pone (soprattutto) loro di fronte a tante tentazioni, ma con questo libro Di Grazia offre gli strumenti per aiutare a non cedere ai molti tranelli che costellano la loro quotidianità sui vari mezzi di informazione.

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