Osteoporosi per 4,5 milioni di italiani. Le più colpite sono le donne | Salute
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Osteoporosi per 4,5 milioni di italiani. Le più colpite sono le donne

I dati emersi in occasione di OsteoDay volta a ricordare l'importanza di un'attenta valutazione dei fattori di rischio, della diagnosi precoce, e di appropriatezza e aderenza terapeutica

Osteoporosi per 4,5 milioni di italiani. Le più colpite sono le donne
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4 Dicembre 2020 - 16.55


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L’osteoporosi rappresenta un grave problema di Salute Pubblica in tutti i paesi in cui l’andamento demografico è caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione. L’avanzare dell’età è infatti una delle principali cause di perdita di massa ossea in entrambi i sessi, anche se inizia più precocemente nella donna. Quindi, il rapido e marcato invecchiamento della popolazione porta inevitabilmente ad un aumento di tutte le condizioni età-associate, ponendo anche l’osteoporosi come priorità sanitaria e sociale nel nostro paese. Parallelamente all’osteoporosi anche l’osteoartrosi merita grande attenzione da parte delle organizzazioni sanitarie, si tratta di una patologia con una prevalenza nella popolazione anziana che va dal 30-35%, se valutata in base alla presenza di sintomi, all’80 % se valutata radiologicamente, e presenta un costante aumento con l’età.
Sono alcuni dei dati emersi in occasione dell’edizione 2020 di OsteoDay volta a ricordare l’importanza di un’attenta valutazione dei fattori di rischio, della diagnosi precoce, e di appropriatezza e aderenza terapeutica per ridurre il rischio di fratture. L’evento virtuale, con il sostegno di Chiesi Italia, la filiale italiana del Gruppo Chiesi, ha visto coinvolti i diversi specialisti del settore: ortopedici, reumatologi, geriatri, fisiatri, internisti
L’osteoporosi colpisce 4,5 milioni di persone in Italia, 2 su 3 sono donne, costrette a fare i conti con ossa fragili e rischio frattura: si stima che dopo i 50 anni, 1 donna su 3 e 1 uomo su 5 vadano incontro a una frattura. Il problema è acuito da forti ritardi nella diagnosi e da cure inadeguate per l’80% dei pazienti. Inoltre, un paziente su 2 abbandona le terapie entro un anno.

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