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Papilloma Virus, il vaccino per l'Hpv strategico anche per i pazienti già infetti

E' uno dei virus più noti per il legame che ha con forme oncologiche. I risultati di una ricerca svolta dall'Università di Padova dimostra l'effetto terapeutico e non solo preventivo del vaccino

Papilloma Virus, il vaccino per l'Hpv strategico anche per i pazienti già infetti
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12 Dicembre 2020 - 16.02


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L’infezione da papilloma virus umano è molto comune e, secondo i dati più recenti, è alla base dell’insorgenza di numerosi tumori oltre a quello della cervice uterina.

In Italia l’8,5 per cento di tutti i tumori è legato alla presenza di virus che, utilizzando meccanismi e strategie differenti, riescono a infettare le cellule sane e a dare il via ai processi di formazione del cancro. Tra i virus più noti per il loro legame con il cancro c’è il papilloma virus umano (HPV), responsabile di circa il 20 per cento dei 31.000 casi di tumore causati da virus che si verificano ogni anno. Se fino a qualche anno fa la ricerca si è concentrata solo sul rapporto tra HPV e tumore della cervice uterina, sono sempre più numerose le prove che dimostrano come il papilloma virus abbia un ruolo anche in altri tipi di cancro, non solo femminili e non solo dell’area genitale.

Le buone notizie in termini di prevenzione dei tumori legati all’HPV non mancano. Il primo passo è senza dubbio evitare comportamenti che aumentano le probabilità di contrarre un’infezione, come per esempio un numero elevato di partner sessuali, il sesso non protetto, ma anche il fumo di sigaretta o l’abuso di alcolici. I vaccini oggi disponibili contro diversi sierotipi di HPV rappresentano inoltre uno strumento di prevenzione estremamente sicuro ed efficace.

Ma ora c’è di più: il gruppo di ricerca dell’Unità di Andrologia e Medicina Riproduzione dell’Azienda Ospedale Università di Padova, diretta da Carlo Foresta, ha dimostrato l’effetto terapeutico del vaccino anti-HPV, comunemente somministrato a scopo preventivo, che risulta strategico nel ridurre i tempi di guarigione nei pazienti già infetti. I ricercatori hanno dimostrato che l’efficacia terapeutica è legata alla capacità del vaccino di indurre gli anticorpi circolanti. La ricerca, appena pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Vaccines, è l’ultima di una lunga serie di studi che si sono posti l’obiettivo di comprendere i meccanismi attraverso i quali il virus, che colpisce oltre il 60% delle persone sessualmente attive, e per il quale ad oggi non esiste terapia, è in grado di indurre patologie oncologiche, infertilità di coppia e poliabortività.

In questo studio, è stata dimostrata l’efficacia dell’uso terapeutico del vaccino anti-HPV, presidio attualmente utilizzato esclusivamente a scopo preventivo contro lo sviluppo dei tumori dell’orofaringe e delle vie genitali maschili e femminili, indotti da ceppi di HPV ad alto rischio. Su un campione di 379 maschi HPV-positivi, i ricercatori padovani guidati da Foresta e coordinati da Andrea Garolla e Luca de Toni hanno dimostrato che la vaccinazione anti-HPV si associava ad una completa eliminazione virale nell’86% dei casi. Analizzando le differenze tra guariti e non guariti, gli scienziati hanno messo in luce che questi ultimi, pur producendo anticorpi anti-HPV, presentavano un tasso anticorpale significativamente più basso, circa sette volte, rispetto ai guariti.

Tale evidenza sottolinea come la risposta immunitaria individuale sia un fattore di fondamentale importanza per l’efficacia del trattamento vaccinale, e suggerisce come il dosaggio del titolo di anticorpi anti-HPV nel sangue rappresenti un utile strumento per monitorare la risposta al trattamento. La straordinaria importanza di questi risultati è legata alla dimostrazione che il vaccino anti-HPV rappresenta una vera strategia terapeutica, attualmente l’unica esistente, per eliminare l’infezione da HPV in soggetti a rischio di sviluppare patologie oncologiche HPV-correlate e nelle coppie infertili

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