Ormai è un mantra: lavarsi bene e frequentemente le mani con il sapone per combattere germi, batteri e virus, a cominciare da quello del Covid-19. Ma perché proprio il sapone? Che effetto ha sui virus, sui batteri e su tutto ciò che è contaminante?
Lo spiega Bill West, chimico dell’Università Emory degli Stati Uniti, esperto di detergenti e disinfettanti.
L’azione del sapone, unito all’acqua, si basa sul cosiddetto “effetto idrofobo”, un effetto chimico che tra l’altro è alla base del fatto che l’acqua e l’olio non possono mescolarsi.
Le molecole di sapone sono caratterizzate dalla presenza di “teste” idrofile, grazie alle quali si aggrappano alle molecole dell’acqua, e di code idrofobiche. Quando entrano a contatto con l’acqua, le molecole di sapone formano delle “palline” denominate micelle le cui code idrofobiche sono puntate verso l’interno.
La maggioranza dei batteri e dei virus, inclusi anche i coronavirus sono circondati da una sorta di membrana di acidi grassi. Questo significa che le code delle molecole di sapone penetrano nelle membrane spezzandole e di fatto uccidendo i patogeni.
L’effetto idrofobo aumenta con le temperature dell’acqua più calde. Lo stesso ricercatore suggerisce di lavare le mani per non meno di 20 secondi per rimuovere quanti più germi possibile.