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Oltre 170 Premi Nobel a Biden: ferma il monopolio del vaccino anti Covid

Si chiede all'America di sospendere i diritti di proprietà di Big Pharma sui vaccini e trattamenti Covid. Di questo passo i Paesi più poveri raggiungeranno un’immunizzazione di massa nel 2024

Oltre 170 Premi Nobel a Biden: ferma il monopolio del vaccino anti Covid
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16 Aprile 2021 - 06.34


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Più di 170 tra Premi Nobel ed ex capi di stato e di governo hanno inviato oggi una lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, invitandolo a sostenere la proposta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale concessi alle case farmaceutiche sui vaccini Covid19, con l’obiettivo di consentirne l’accesso in tutto il mondo e poter così fermare la pandemia.
L’iniziativa coordinata dalla People’s Vaccine Alliance (PVA), di cui fanno parte Oxfam ed EMERGENCY, vede tra i primi firmatari gli ex Presidenti del Consiglio Romano Prodi e Mario Monti, l’ex Premier britannico Gordon Brown, l’ex Presidente della Colombia Juan Manuel Santos, l’ex Presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, l’ex Presidente della Francia François Hollande e i Premi Nobel Joseph Stiglitz,  Francoise Barre-Sinoussi  e Muhammad Yunus.
Nella lettera si rivolge dunque un appello al Presidente Biden affinché sia messa in campo tutta l’influenza che gli Stati Uniti possono esercitare a livello globale – dato anche il contributo alla scoperta di due dei vaccini disponibili – per sospendere temporaneamente la proprietà intellettuale dell’industria farmaceutica, dando un impulso alla produzione di vaccini che rimangono carenti in tutto il mondo,  soprattutto nei paesi in via di sviluppo. 
“Che questo momento sia ricordato nella storia, come quello in cui abbiamo anteposto la salute di tutti agli interessi di pochi”, scrivono i firmatari, invitando gli Stati Uniti a sostenere la proposta avanzata dai governi di Sud Africa e India all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) che renderebbe possibile una campagna di vaccinazione di massa in tutto il mondo.

Di questo passo i Paesi più poveri raggiungeranno un’immunizzazione di massa nel 2024
L’appello sottolinea inoltre come all’attuale ritmo di produzione di vaccini, la maggior parte delle nazioni povere dovrà aspettare il 2024 per immunizzare la propria popolazione. 
“Ho firmato l’appello rivolto a Biden da People’s Vaccine Alliance perché, in qualità di presidente degli Stati Uniti, chieda ai colossi farmaceutici di rinunciare ai diritti sulla proprietà intellettuale dei vaccini Covid. – ha detto l’ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi – Pur non contestando l’ importanza della proprietà intellettuale, ci troviamo di fronte a 8 miliardi di persone nel mondo a rischio pandemia, mi auguro che anche l’Unione Europea scelga al più presto questa direzione, dando esempio al resto del mondo”.

“Il presidente Biden ha detto che nessuno sarà al sicuro fino a quando non lo saremo tutti. Ora, alla vigilia del G7, gli Stati Uniti hanno l’opportunità di mostrare tutta la leadership di cui sono capaci. – ha detto Gordon Brown, ex Primo Ministro del Regno Unito – La sospensione temporanea delle regole che disciplinano la proprietà intellettuale all’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio, consentirebbe di aumentare le forniture di vaccini a livello globale e di avviare un piano finanziario condiviso per dotare i paesi più poveri delle dosi necessarie. Questa sembra essere l’unica via strategica da seguire non solo per gli Stati Uniti, ma per tutti i paesi del mondo”.

“Grazie all’amministrazione Biden, gli Stati Uniti hanno fatto enormi passi in avanti nella campagna di vaccinazione nazionale, eppure questo, semplicemente, non basta. Le mutazioni del virus continueranno a fare vittime e stravolgere la nostra economia globalizzata e interconnessa fin quando tutti, in ogni parte del mondo, non avranno accesso a un vaccino efficace e sicuro. – ha detto Joseph Stiglitz, Premio Nobel per l’economia – La proprietà intellettuale è il più grande ostacolo alla diffusione dei vaccini. Gli Stati Uniti, insieme ai loro alleati, devono sostenere la proposta di sospensione della proprietà intellettuale fatta da India e Sud Africa, insistere sul trasferimento di tecnologie e investire strategicamente sulla produzione.” 
Tra gli altri firmatari ci sono il premio Nobel per la Pace Michail Gorbaciov, Mary Robinson, ex Presidente dell’Irlanda, il Premier spagnolo José Zapatero, insieme ad altri 60 ex capi di stato e di governo di tutto il mondo.

La rinuncia alla proprietà dei brevetti sia accompagnata da investimenti nella produzione
Nella lettera si chiede inoltre che la rinuncia ai diritti di proprietà intellettuale, sia accompagnata dalla condivisione di know-how e tecnologie e da investimenti globali e coordinati in ricerca, sviluppo e capacità produttiva, in particolar modo a basso reddito. L’attuale minaccia alla salute pubblica globale richiede infatti soluzioni che non possono e non devono prescindere dalla cooperazione e dalla solidarietà globale. 
La disuguaglianza di accesso al vaccino hanno drammatiche conseguenze in campo economico – sottolineano i firmatari – solo per gli USA si stima una perdita del PIL di circa​ 1.300 miliardi di dollari. Se il virus continua a circolare, inoltre, aumenta il rischio di diffusione di nuove varianti che potrebbero compromettere l’efficacia ottenuta grazie alla campagna vaccinale attuata finora. Come sottolineato da diversi report diffusi dalla PVA, con l’attuale sistema e a questi ritmi solo il 10% dei paesi poveri avrà accesso al vaccino l’anno prossimo.

“Al momento stiamo lasciando nelle mani delle grandi aziende farmaceutiche la gestione e l’evolversi di questa pandemia, ma continuare a percorrere la strada dei monopoli comporterà solo più vittime e un aumento della povertà. – ha aggiunto il Premio Nobel per la pace Muhammad Yunus – Solo l’azione dei Governi – non la filantropia e il settore privato da soli – può risolvere questa crisi senza precedenti. Esortiamo quindi il presidente Biden a prendere parte alla sfida che sta affrontando tutto il mondo, assicurando che i vaccini diventino davvero un bene pubblico globale, libero dalle tutele della proprietà intellettuale e dalla logica del profitto”.

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