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Covid-19, il 15% dei casi gravi è legato alla genetica del paziente

Una ricerca pubblicata sull'autorevole rivista scientifica "Science" spiega il motivo per cui alcuni soggetti non presentano sintomi e altri rischiano la vita. Il lavoro realizzato dai genetisti italiani

Covid-19, il 15% dei casi gravi è legato alla genetica del paziente
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28 Settembre 2020 - 12.31


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Perché per qualcuno l’infezione da Sars-Cov-2 è praticamente senza sintomi e per altri è a rischio la vita? Uno dei tanti, troppi misteri di Covid-19. A provare a far luce sulla questione è uno studio pubblicato su ‘Science’, secondo il quale la genetica spiega il 15% delle forme gravi. Lo rivela il Consorzio internazionale di genetica, Covidhge, a cui partecipa il Laboratorio di Genetica Medica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata diretto da Giuseppe Novelli, in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Secondo il lavoro, cause genetiche e immunologiche spiegano il 15% delle forme gravi di Covid-19. I pazienti osservati hanno in comune un difetto nella produzione degli interferoni di tipo I (Ifn), proteine che aiutano a regolare l’attività del sistema immunitario con funzioni antivirali.

I ricercatori, coordinati da Jean-Laurent Casanova (della Rockefeller University), hanno esaminato il Dna di oltre 700 pazienti con manifestazioni cliniche gravi della malattia, identificando mutazioni specifiche che diminuiscono la produzione di Ifn di tipo I (3-4% delle forme gravi), mentre in altri pazienti hanno identificato auto-anticorpi (come una forma di malattie autoimmuni) che bloccano l’azione dell’Ifn di tipo I (10-11% delle forme gravi). Tutti questi risultati spiegherebbero quindi il 15% delle forme gravi di Covid-19.

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