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Pronti per la Fase 1 della sperimentazione del vaccino italiano basato sul Dna

La piattaforma tecnologica in sviluppo da parte di Takis e Rottapharm è basata sul Dna. La sperimentazione comincerà da dicembre su 80 volontari sani

Pronti per la Fase 1 della sperimentazione del vaccino italiano basato sul Dna
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3 Agosto 2020 - 17.34


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L’Ospedale San Gerardo di Monza, l’Asst d Monza e l’Università Milano Bicocca si stanno preparando a sperimentare il vaccino italiano di Takis e Rottapharm Biotech su ottanta candidati sani. 
I primi soggetti dovrebbero essere trattati a partire da dicembre. La piattaforma tecnologica in sviluppo da parte di Takis e Rottapharm è basata sul Dna e Paolo Bonfanti, professore associato di Malattie Infettive dell’Università di Milano Bicocca e direttore del reparto di Malattie infettive del San Gerardo ha dichiarato: “Il vaccino è innovativo perché, a differenza di altri attualmente in sperimentazione, non utilizza per la produzione di anticorpi un vettore virale, per esempio un adenovirus inattivato, ma è costituito da un frammento di Dna che, una volta iniettato nel muscolo stimola una reazione immunitaria (sia di tipo anticorpale che cellulare) che previene l’infezione”. “Questa piattaforma tecnologica” prosegue Bonfanti “assicura inoltre la ripetibilità della vaccinazione se la risposta non fosse duratura”.
“La tecnologia in sviluppo presenta infatti molti vantaggi rispetto ad altre”, riprendono Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm e Luigi Aurisicchio, ad e direttore scientifico di Takis, “tra cui la possibilità di essere facilmente e rapidamente adattabile nel caso il virus dovesse “mutare” il suo codice genetico nel tempo”.
La prima fase della sperimentazione sull’uomo sarà svolta presso il Centro di ricerca di Fase 1 della Asst di Monza, diretto dalla professoressa Marina Cazzaniga, e coinvolgerà 80 volontari sani, che diventeranno 200 nella Fase 2. 

“Il Centro di Ricerca di Fase 1 della Asst di Monza – sottolinea la professoressa Cazzaniga – è uno dei pochissimi centri di sperimentazione sui volontari in Italia (sono 11 in totale) e uno dei 3 centri che si trovano in un ospedale pubblico. Stiamo partendo con la raccolta di adesione e di screening dei volontari che prenderanno parte alla sperimentazione, per essere pronti a trattare i primi soggetti a inizio dicembre”. 

“Sono particolarmente orgoglioso che l’azienda ospedaliera del San Gerardo di Monza sia in prima linea a livello italiano per la sperimentazione di un innovativo vaccino per il covid basato sul Dna: si tratta di un altro risultato della “rete” del sistema Monza sviluppata grazie alla fortissima integrazione con l’Università Bicocca di Milano e la primaria azienda Rottapharm Biotech di Monza. Potremo mettere a disposizione tutta l’esperienza che abbiamo accumulato durante il periodo di emergenza che ci ha visto tra le aziende lombarde maggiormente coinvolte”, sottolinea Mario Alparone, direttore generale della Asst di Monza “e di una sperimentazione totalmente coerente con il percorso di accreditamento del San Gerardo di Monza come Irccs per la medicina di precisione”.

“Ancora una volta raggiungiamo importanti risultati nell’ambito della ricerca medica grazie alla sinergia tra l’Università di Milano-Bicocca e l’ospedale San Gerardo – Asst Monza – dice Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca -. Sin dall’inizio della pandemia abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze scientifiche per contrastare gli effetti del covid-19. Ora parte la sperimentazione di questo innovativo vaccino che coniuga clinica e ricerca e che potrebbe rappresentare una risposta decisa al coronavirus”.

 

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