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Le conseguenze di Covid-19: oltre 50 milioni di prestazioni mediche non erogate

L'allarme della Fondazione The Bridge: pazienti cardiologici e oncologi che non riescono ad accedere alle cure. Per paura del paziente di andare dal medico e perché gli ospedali sono al collasso

Le conseguenze di Covid-19: oltre 50 milioni di prestazioni mediche non erogate
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10 Novembre 2020 - 17.03


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“Occorre ricordare che esistono persone che hanno patologie non Covid che sembrano sparite dal radar del Ministero della Salute e dalle Regioni. I bollettini Covid sono quotidiani mentre nessuno più vuole occuparsi di tutti gli altri malati”. Lo afferma Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge, che aggiunge: “Già nella prima fase dell’epidemia, avevamo acceso un riflettore sulla non erogazione di prestazioni di visite ed interventi chirurgici a causa dello stop per via del Covid-19. Abbiamo dei dati in cui si dimostra che fino a giugno ci sono state circa 51 milioni di prestazioni non erogate – parliamo di cardiologiche, dermatologiche, oculistiche ma soprattutto quelle oncologiche – ma ad oggi questo numero enorme di visite in attesa purtroppo non è stato smaltito. Se a questi dati si aggiunge il milione e quattrocentomila screening non effettuati in oncologia, si comprende la nostra preoccupazione”.

“E’ evidente – continua – che anche in presenza del Coronavirus le altre malattie non si fermano, una malattia come quella oncologica non può attendere 8 mesi per avere una diagnosi precoce così come un infarto non aspetta. Da questa fotografia si evidenzia che da una parte il paziente ha paura di andare al Pronto Soccorso e dall’altra che gli ospedali non sono in grado di accogliere immediatamente tutte le richieste da parte dei pazienti”.

“Per questo – conclude – abbiamo chiesto di attivare dei Centri di Pronto Soccorso anche per i pazienti non-Covid”.

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