Idrossiclorochina, ricerca in 33 ospedali italiani: riduce la mortalità da Covid-19 | Salute
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Idrossiclorochina, ricerca in 33 ospedali italiani: riduce la mortalità da Covid-19

E' un farmaco molto dibattuto, tanto che l'Oms aveva dapprima suggerito di non usarlo. Ora però un grande studio realizzato nel nostro paese su 3541 pazienti ricoverati dà risultati molto positivi

Idrossiclorochina, ricerca in 33 ospedali italiani: riduce la mortalità da Covid-19
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26 Agosto 2020 - 15.58


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L’idrossiclorochina, il farmaco antimalarico, è di nuovo al centro del dibattito tra ricercatori e scienziati in campo contro Covid-19. Come si ricorderà, in questi mesi, l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) aveva raccomandato uno stop all’ utilizzo dell’idrossiclorochina sulla base di uno studio osservazionale internazionale, successivamente ritirato dagli stessi autori della ricerca. Oggi un’ampia ricerca multicentrica su 3.451 pazienti ricoverati in 33 ospedali di tutto il territorio nazionale, sostiene che l’idrossiclorochina riduce la mortalità intraospedaliera da Covid-19. La ricerca, pubblicata sulla rivista European Journal of Internal Medicine, è stata coordinata dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed di Pozzuoli in collaborazione con Mediterranea Cardiocentro di Napoli e Università di Pisa e ha preso in esame numerosi parametri, tra i quali le patologie pregresse, le terapie che seguivano prima di essere colpiti dall’infezione e le terapie intraprese in ospedale specificamente per il trattamento del Covid-19.
“Abbiamo potuto osservare – spiega Augusto Di Castelnuovo, epidemiologo del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed – che, a parità di condizioni, i pazienti ai quali è stata somministrata idrossiclorochina hanno avuto un tasso di mortalità intraospedaliera inferiore del 30% rispetto a quelli che non avevano ricevuto il trattamento. Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed commenta: “Ora i dati dello studio, derivanti dalla collaborazione nazionale, potranno aiutare le Autorità competenti a meglio chiarire il ruolo dell’idrossiclorochina nel trattamento di questi pazienti”.
“In attesa di un vaccino – conclude Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione di Neuromed – identificare terapie efficaci rappresenta una priorità assoluta e siamo convinti che questa ricerca darà un contributo importante al dibattito internazionale sul ruolo dell’idrossiclorochina”.

A questo link https://www.aifa.gov.it/-/covid-19-le-motivazioni-della-decisione-aifa-sull-uso-di-idrossiclorochina-e-clorochinank le linee guida dell’Agenzia italana del farmaco (Aifa) sull’idrossiclorochina

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