Un farmaco utilizzato per curare l’artrite sembra ridurre il rischio di morte per i pazienti anziani con COVID-19. Lo studio, apparso su Science Advances, è stato realizzato da ricercatori dell’Imperial college di Londra e del Karolinska Institutet. Il test ha riguardato 83 pazienti, con un’età media di 81 anni e tutti i malati di COVID-19 da moderato a grave.
Il farmaco, il baricitinib, è stato somministrato a pazienti ricoverati in ospedale in Italia in Spagna. Questo gruppo mostrava un rischio più basso del 78% di morire rispetto ai pazienti che non avevano assunto il farmaco. A seguito di questi risultati, secondo quanto afferma il comunicato stampa apparso sul sito dell’Imperial college, i ricercatori stanno ora realizzando studi clinici su larga scala.
A individuare il farmaco è stato un algoritmo da intelligenza artificiale che ha analizzato migliaia di potenziali migliaia di potenziali medicinali contro il nuovo Coronavirus. Secondo lo studio baricitinib ha una doppia funzione: da un lato riduce i danni causati dall’infiammazione, dall’altra blocca il virus stesso quando tenta di introdursi nelle cellule umane, e in particolare ferma il processo messo in atto da una particolare citochina, denominata interferone, che aumenta il numero dei recettori che il virus utilizza come “punti di attracco” per entrare nelle cellule. Il farmaco, inoltre, sembra ridurre l’attività dei geni legati alle piastrine, attività che può rendere il sangue più appiccicoso e può dunque aumentare il rischio di coaguli.
La ricerca ha preso in esame, tra i tanti casi, anche quello di una donna di Foggia, di 87 anni, gravemente infettata che ha mostrato un rapido miglioramento dopo aver ricevuto il farmaco, mentre suo marito e suo figlio, che non hanno ricevuto baricitinib, sono morti.