Purtroppo la possibilità di ammalarsi se è in casa c’è un positivo Covid sono molto alte. Fino al 53%. Lo dice una ricerca dei Centers for Disease Control and Prevention statunitensi che si discosta da altre indagini precedenti secondo le quali il tasso di contagiosità del virus tra conviventi oscillava tra il 20 e il 40 per cento e invita ad alzare la guardia in casa, specie in un periodo in cui l’estensione del contagio è elevata.
Più della metà (53%) dei coinquilini viene contagiata in una settimana, indipendentemente dall’età del “paziente zero” (in questo caso è più corretto parlare di caso indice o caso primario). Giovani, adulti e bambini diffondono il virus in famiglia allo stesso modo.
Non è semplice, perché moltissimi di noi abitano in case che non sono propriamente regge e, secondo gli esperti dei CDC, chiunque abbia sintomi sospetti o alte probabilità di essersi infettato dovrebbe isolarsi all’interno della propria abitazione in attesa di avere il risultato del test, utilizzando camere da letto e bagni separati.
Inoltre tutti membri della famiglia dovrebbero usare le mascherine negli spazi condivisi. E le persone che sono state a stretto contatto con il paziente infetto dovrebbero mettersi in quarantena ed eseguire un test. Un caso di infezione diventa cioè una questione di famiglia.
Un positivo Covid in casa? La possibilità di ammalarsi è del 53%
Una ricerca dei Centers for Disease Control and Prevention americani: la persona infettata dovrebbe isolarsi in una stanza e usare il proprio bagno. Ma l'impresa è impossibile in una piccola casa
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5 Novembre 2020 - 17.31
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