L’asma è una brutta bestia ma chi ne soffre dovrebbe ridurre al minimo il dosaggio degli steroidi assunti per via inalatoria o orale. Perché questi farmaci aumentano il rischio di fragilità ossea e di fratture. E più a lungo si assumono e più elevato è il dosaggio, maggiore è il danno che possono provocare allo scheletro.
Lo ha dimostrato un ampio studio appena pubblicato sulla rivista Thorax che si è basato sui dati di 15,4 milioni di cittadini del Regno Unito archiviati nel database Clinical Practice Research Datalink (CPRD) GOLD, (il campione corrisponde al 7 per cento della popolazione). I ricercatori hanno selezionato tutti i casi con una diagnosi di asma che avevano anche sofferto di osteoporosi o che avevano subito fratture in seguito a fragilità ossea. Chi aveva assunto pasticche di steroidi arrivando a un dosaggio di 2.500 mg o più nei 12 mesi precedenti aveva aumentato le probabilità di sviluppare fragilità ossea di quattro volte rispetto a chi non aveva assunto questi farmaci.
Coloro che avevano raggiunto un dosaggio cumulativo di 120mg di steroidi inalatori nei 12 mesi precedenti avevano il 20 per cento di probabilità in più di andare incontro a una frattura dovuta alla riduzione della densità ossea.
Asma, attenzione all'uso di cortisone: aumenta la fragilità ossea
Una gigantesca ricerca, che ha preso in esame le cartelle cliniche di oltre 15 milioni di pazienti, dimostra che gli steroidi (sia in via inalatoria che orale) possono provocare gravi danni allo scheletro
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1 Novembre 2020 - 11.26
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