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Lo psichiatra volontario per il vaccino: "L'ho fatto per i miei colleghi morti"

Antonio Metastasio partecipa alla sperimentazione del vaccino che lo Jenner Institute dell'Università di Oxford e AstraZeneca stanno sviluppando con l'italiana Irbm

Lo psichiatra volontario per il vaccino: "L'ho fatto per i miei colleghi  morti"
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12 Agosto 2020 - 10.58


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Antonio Metastasio, psichiatra del National Health britannico, spiega in un’intervista a Repubblica il motivo della sua scelta di diventare volontario per la sperimentazione del vaccino che lo Jenner Institute dell’Università di Oxford e AstraZeneca stanno sviluppando con l’italiana Irbm: “L’ho fatto sia come cittadino che come medico. Ho visto pazienti malati, molti colleghi sono morti e per me il dovere professionale non si deve limitare all’orario di lavoro. Non da ultimo, ho voluto dare un esempio contro le assurde polemiche no vax, per dimostrare che i vaccini non sono solo utili ma anche sicuri”. 
“Nelle mie vene potrebbe scorrere al 50% il vaccino anti Covid oppure, se dovessi fare parte del gruppo di controllo, quello anti-meningite, come placebo attivo. Ma ne dubito: quest’ultimo può dare febbre e cefalea, invece sono sempre stato benissimo. Se dovessi scommetterci una sterlina direi che sono stato vaccinato”, ma “lo saprò solo alla fine della sperimentazione”.
Tutto è iniziato a metà giugno all’Addenbrooke’s Hospital di Cambridge, racconta, dopo lo screening con prelievi di sangue, Dna e test sierologico. “Il trial clinico dovrebbe durare un anno, ma i conti si faranno tra qualche mese, quando si potrà constatare se i vaccinati avranno minori probabilità di infettarsi”.
Per Metastasio una sola dose e follow up mensile: “Ci hanno anche dato una busta di tamponi e ogni lunedì devo farne uno e spedirlo”. Lo psichiatra puntualizza: la possibilità di aver sviluppato immunità non ha inciso sul suo comportamento. “Continuo a indossare la mascherina, lavarmi spesso le mani e osservare il distanziamento”. E guarda al futuro: “Sono certo che un giorno racconterò ai miei nipoti di aver fatto la mia parte per sconfiggere la pandemia”.

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