Covid-19, perché gli scienziati hanno paura del Natale e della terza ondata

Le feste sono un momento conviviale, in cui si ha più voglia di stare con parenti e amici. Ma il rischio è che in prossimità della seconda fase pandemica, ne arrivi una terza. Come per la Spagnola

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13 Novembre 2020 - 18.30


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Siamo in piena, pienissima seconda ondata, ma già si pensa alla terza fase della pandemia che, secondo gli esperti, dovrebbero coincidere con le festività natalizie. A confermare questa eventualità è il professor Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma, nonché componente del Comitato Tecnico Scientifico.

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D’altronde, ci sono Paesi – vedi il Giappone – in cui la terza ondata è già arrivata; e del resto anche l’influenza Spagnola fu caratterizzata da tre diverse ondate. Il problema questa volta è che la terza ondata potrebbe arrivare quando non avremo ancora smaltito del tutto la seconda.

Quando è iniziata la seconda ondata, infatti, le terapie intensive erano ormai prive di pazienti con COVID; questo ha permesso – seppur con molte difficoltà – di evitare – per il momento – il collasso del sistema sanitario. Tuttavia la terza fase potrebbe avere inizio appena conclusa la seconda e considerando il tempo di permanenza dei pazienti più gravi negli ospedali rischieremmo la debacle delle terapie intensive.
Ecco perché tanta cautela è posta per il periodo natalizio, quando avremo più voglia di incontrare familiari e amici.

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