Abuso di alcol: il rischio è la comparsa precoce di demenza

Oltre 131mila partecipanti in sette ricerche condotte tra UK, Francia, Svezia e Finlandia. Episodi di perdita di coscienza dovuti al consumo di alcol si associano ad un aumentato rischio di demenza

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9 Ottobre 2020 - 14.17


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Episodi di perdita di coscienza dovuti al consumo di alcol si associano a un aumentato rischio di demenza, indipendentemente dalla quantità di alcol assunta mediamente ogni settimana.
Per capire i meccanismi alla base di questa correlazione sono stati esaminati 7 studi condotti in UK, Francia, Svezia e Finlandia.
Ai partecipanti (131.415; bevitori, senza diagnosi di demenza) era stato chiesto quanto alcol consumassero e se avessero avuto episodi di perdita di coscienza per consumo di alcol nei 12 mesi precedenti (dato disponibile per 96.591 partecipanti). Analizzando le cartelle elettroniche è stata valutata la comparsa di demenza e di malattie legate all’alcol durante il follow-up. 
Era considerato forte bevitore chi consumava più 21 unità alcoliche alla settimana. Una Unità Alcolica (U.A.) corrisponde a circa 12 grammi di etanolo; una tale quantità è contenuta in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di media gradazione, o in una lattina di birra (330 ml) di media gradazione o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico.

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Lo 0,8% dei partecipanti aveva sviluppato demenza.
Il rischio di demenza era più alto per i forti bevitori (che per i bevitori moderati).
La perdita di coscienza dovuta all’alcol si associava alla comparsa precoce (<65 anni) di demenza (HR 2,21), alla comparsa tardiva di demenza (HR 2,25), alla malattia di Alzheimer (HR 1,98) e alla demenza vascolare (HR 4,18).
L’analisi ha escluso che l’associazione con la demenza dipendesse da una serie di altre condizioni legate all’abuso di alcol (es. epatopatia e traumi).
Rispetto ai bevitori moderati (1-14 U/sett.) che non avevano avuto episodi di perdita di coscienza, il rischio di demenza era più alto per chi ne aveva avuti sia tra i bevitori moderati (HR 2,19) sia tra i forti bevitori (HR 2,36).
Nella sostanza lo studio ci dice che i soggetti che abusano dell’alcol hanno un aumentato rischio di demenza, ma non è chiara la relazione tra il tipo di consumo e questo rischio.

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