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A Verona "guerra lampo" contro i tumori e sedute di radioterapia dimezzate

L'ospedale di Negrar si dota di Unity, un dispositivo altamente tecnologico che colpisce il cancro con la massima precisione. Per il tumore alla prostata si passa da 40 a 5 sedute di radioterapia

A Verona "guerra lampo" contro i tumori e sedute di  radioterapia dimezzate
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20 Settembre 2020 - 12.09


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Passi in avanti per la lotta contro il tumore. Una radioterapia più breve e mirata contro il tumore grazie ad una macchina unica in Italia, che permette una sorta di ‘guerra-lampo’ alla neoplasia. Una rivoluzione tecnologica che è già realtà nel dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), unico ospedale in Italia, e tra le 20 strutture al mondo, dotato di questo moderno dispositivo (il MrLinac “Unity”), composto da un acceleratore lineare e da una risonanza magnetica ad alto campo.
Una specie di fucile di precisione che consente di definire perfettamente la sede tumorale e di colpirla con la massima precisione e con alte dosi di radiazione, minimizzando il coinvolgimento dei tessuti sani, riducendo le sedute di radioterapia e garantendo un’ottima qualità di vita. Con il nuovo dispositivo Unity, finora non si sono verificati effetti collaterali gravi e rispetto alla terapia tradizionale il risultato è altrettanto efficace ma con meno sedute: una media di soli 5 appuntamenti consente di avere ottimi risultati, più rapidamente degli schemi di radioterapia tradizionale che possono invece superare anche 40 sedute, come nel caso del tumore alla prostata
Con il nuovo sistema sono stati ad oggi trattati tumori alla prostata, metastasi linfonodali, ossee in pelvi e addome, ed anche il distretto toracico e recentemente quello cerebrale.In poco meno di un anno di attività, al Negrar sono state concluse oltre 1000 prestazioni, su 102 pazienti con tumore alla prostata e 59 con metastasi per altri tumori. L’innovativo strumento è al centro di tre pubblicazioni realizzate dal team di Negrar su Radiation Oncology, su Journal of Cancer Research and Clinical Oncology e su Acta Oncologica, che fanno emergere come il trattamento non solo sia più breve e preciso ma anche ottimamente tollerato per tutte le fasce d’età, compresi i più anziani e fragili per patologie concomitanti.

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