Stanchezza cronica, affanno e dolori: le conseguenze del post Covid-19

Si può continuare ad essere “malati” di Covid pur essendo tornati negativi? Una ricerca tutta italiana realizzata dal Gemelli e dall'Università Cattolica di Roma ha studiato i sintomi di 143 pazienti

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29 Agosto 2020 - 15.53


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Si può continuare ad essere “malati” di Covid pur essendo tornati negativi? Esiste davvero una sindrome post-Covid legata a spossattezza e sonomatologie persistenti?. Sono le domande attorno alle quali alcuni pool di scienziati stanno effettuando ricerche e studi.

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Tra questi la più apprezzata ricerca è tutta italiana, pubblicata sulla rivista medica Jama, è stata realizzata da un un gruppo di geriatri della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” Irccs e dell’Università Cattolica di Roma.

L’indagine è stata condotta su un campione di 143 pazienti seguiti dal 21 aprile fino alla fine di maggio. Di questi, a distanza di oltre due mesi dalla diagnosi di Covid-19, solo 1 su 10 non presentava sintomi correlabili al Coronavirus. La maggior parte (87%) riferiva infatti la persistenza di almeno un sintomo, soprattutto stanchezza intensa (53,1%) e affanno (43,4%). Il 27,3% lamentava dolore alle articolazioni e uno su 5 dolore toracico. La qualità di vita, valutata con apposite scale, è risultata infine peggiorata in tutti i pazienti.

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“Molto meno note sono a tutt’oggi le sequele a lungo termine della malattia che come dimostra lo studio sono tutt’altro che rare e soprattutto invalidanti -si legge in una nota del Policlinico Gemelli- In particolare è l’assoluta mancanza di forze a preoccupare gli ex-pazienti; si va da quelli che non riescono a fare neppure un piano di scale, a quelli che dormirebbero tutto il giorno. Sembra un’epidemia di sindrome da stanchezza cronica e nessuno sa dire al momento quanto è destinata a persistere”. Il Covid-19 è una malattia nuova, un work in progress di conoscenze e per questo i Day Hospital post-Covid, come quello della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, con il suo team multidisciplinare di esperti sono considerati dalla comunità scientica “preziosissimi”.

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