La nausea, uno dei sintomi più comuni tra gli esseri umani, spesso da effetto collaterale ai farmaci, è in gran parte misteriosa. Nel senso che non se ne conoscono le cause a livello molecolare genetico, come dichiara Stephen Liberles, un professore di biologia cellulare dell’Istituto Blavatnik dell’HMS e uno degli autori dello studio che ha individuato l’area del cervello dove, appunto, dovrebbero essere situatino i neuroni collegati alla nausea nei topi. la ricerca è stata pubblicata sulla rivista Neuron.
I ricercatori si sono concentrati su una particolare regione del cervello dei topi denominata area postrema e situata nel tronco cerebrale, già in passato collegata da alcuni studi al vomito. Un’ area al di fuori della barriera emato-encefalica. L’ipotesi è che l’evoluzione abbia consentito a questa zona del cervello di essere così sensibile per rilevare in anticipo eventuali sostanze negative nel flusso sanguigno e quindi mettere in atto un sintomo che fa da “campanello d’allarme” onde eventualmente prendere precauzioni.
Nell’area postrema i ricercatori hanno posto in particolare la propria attenzione su un particolare tipo di cellule cerebrali, i neuroni che esprimono GLP1R, una proteina recettrice che si trova sulla superficie delle cellule. Proprio durante gli esperimenti sui topi, si accorgevano che questi neuroni erano fortemente collegati alle avversioni alimentari, risposte fisiologiche che possono capitare anche agli esseri umani, ad esempio, quando hanno ingerito qualcosa di sgradevole.
Una volta rimossi i neuroni GLP1R, poi, i topi smettevano di sviluppare queste avversioni a varie sostanze sgradevoli e non sperimentavano più il malessere. Secondo i ricercatori, il malessere veniva innescato dal fatto che i neuroni GLP1R possono comunicare anche con un’area del cervello associata al dolore e all’avversione, il nucleo parabrachiale.