Circa 50mila morti sono imputabili al mancato controllo del colesterolo tra le oltre 224mila di tipo cardiovascolare registrate ogni anno in Italia.
Un pericolo molto serio, se si considera che l’80% di oltre un milione di pazienti a più alto rischio, nonostante gli attuali standard di cura disponibili, hanno valori molto al di sopra di quelli consigliati dalle più recenti linee guida europee.
Un problema che rischia di aggravarsi anche per i controlli di routine saltati a causa della pandemia ma che potrebbe ridursi grazie all’arrivo di nuovi farmaci altamente innovativi, in grado di controllare i livelli di colesterolo troppo alti anche nei pazienti ‘critici’ che non riescono ad abbassarli con le statine.
Una grande rivoluzione che potrebbe salvare in futuro 10mila vite l’anno da infarti o ictus per colesterolo ‘cattivo’.
La buona notizia arriva dal congresso della Società italiana di Cardiologia.
Gli esperti hanno annunciato che le due nuove molecole saranno disponibili in Italia già dal 2021 in ragione dei nuovi dati di efficacia fatti registrare in due studi già pubblicati sul New England Journal of Medicine.
“Il colesterolo rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, responsabile di 47mila decessi l’anno con una spesa sanitaria che arriva a 16 miliardi di euro per costi diretti e indiretti. Tenere più basso il livello di colesterolo ‘cattivo’ fa ridurre i rischi di infarto e ictus e la conseguente mortalità”, afferma Ciro Indolfi, presidente Sic.
”Più di un milione di italiani sono a rischio altissimo di eventi cardiovascolari, e di questi – sottolinea Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto Sic – solo il 20% raggiunge gli obiettivi raccomandati dalle linee guida internazionali che hanno abbassato i valori di riferimento al di sotto 55 mg/dl. E’ quanto emerge dallo studio Da Vinci, un trial europeo che ha coinvolto circa 6.000 pazienti, di cui 300 italiani, in cui la metà dei soggetti arruolati aveva avuto un infarto nel 22% dei casi e un ictus e nel 40% erano anche pazienti diabetici”.
“Un problema sanitario – sostiene Perrone Filardi – che potrebbe ridursi grazie ai nuovi super farmaci, disponibili già dal 2021 in grado di ridurre fino a un ulteriore 50% i livelli di colesterolo alto, con pochi effetti collaterali, dunque ben tollerati per un utilizzo cronico”.
“I risultati dei due trial dello studio ‘Orion’, pubblicati sul Nejm, mostrano che il nuovo farmaco, piccoli Rna interferenti, determina una riduzione del 54 % di colesterolo Ldl (cattivo) senza nessun effetto collaterale su fegato e reni, con solo due iniezioni sottocutanee l’anno come una vaccinazione che esige i suoi richiami”, spiega Indolfi.
“Questi farmaci, attraverso l’inibizione dell’Rna che l’attiva, bloccano la produzione di PCSK9, una proteina implicata nel trasporto e nella distruzione dei recettori per il colesterolo sulla superficie delle cellule epatiche. In pratica – precisa l’esperto – il blocco della proteina consente alle cellule del fegato di avere un maggior numero di recettori capaci di catturare il colesterolo portato dentro la cellula epatica viene così eliminato”.
Un altro passo in avanti per migliorare il controllo del colesterolo è l’acido bempedoico, tra poco disponibile anche in Italia che interviene sulla biosintesi del colesterolo, con un meccanismo d’azione analogo a quello delle statine. “Studi clinici di cui uno pubblicato sul New England hanno dimostrato l’efficacia nel ridurre di circa il 20% il livello di colesterolo ‘cattivo’ ma senza dolori muscolari, principale effetto collaterale delle statine”, precisa Perrone Filardi.