Individuate le aree cerebrali collegate alla pazienza

Lo studio giapponese, solo sui topi, chiama in causa la serotonina. Le aree coinvolte sono nella corteccia orbitofrontale e nella corteccia prefrontale

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28 Novembre 2020 - 13.37


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Lo avreste mai immaginato? E’ realtà: sono state individuate le aree specifiche all’interno del cervello direttamente collegate alla pazienza. Queste aree si attivano tramite la serotonina. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Science Advances dai ricercatori dell’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (OIST). Per realizzare questa curiosa ricerca il team ha utilizzato topi geneticamente modificati con neuroni che rilasciavano serotonina sensibile alla luce. Tramite una fibra ottica impiantata nel cervello, i ricercatori sono stati in grado di capire quando gli animali attivavano questa sostanza.
Stimolando tali neuroni si è stabilito che c’erano topi in grado di aspettare di più una ricompensa alimentare. Più pazienti, in pratica. Ad avere un ruolo importante in questo studio è la serotonina, ununo dei più noti neuromodulatori del comportamento. La serotonina è collegata a varie caratteristiche del nostro cervello del nostro comportamento, dall’umore ai cicli sonno-veglia per finire con l’appetito, come spiega lo stesso Katsuhiko Miyazaki, uno dei ricercatori impegnati nello studio.
Miyazaki spiega che questo nuovo studio mostra che la serotonina gioca un ruolo importante anche per quanto riguarda la pazienza in quanto aumenta il tempo che i soggetti (in questo caso i topi) sono disposti ad aspettare per ottenere una ricompensa alimentare. A seguito degli esperimenti condotti sui topi, gli scienziati hanno anche scoperto che il rilascio della serotonina nella corteccia orbitofrontale e nella corteccia prefrontale mediale permette agli animali di aspettare più a lungo anche se con sottili differenze

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