Il vaccino AstraZenca funziona (al 90%) ma con due somministrazioni

Facciamo un po' di chiarezza sull'efficacia. L'antidoto testato da Oxford-AstraZeneca-Irbm dà il meglio con l’inoculazione di mezza dose ed un richiamo con una dose completa dopo un mese

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23 Novembre 2020 - 16.35


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Tra tutti questi dati forse rischiamo di confonderci. Vediamo di fare il punto sul vaccino anti-Covid Oxford-AstraZeneca-Irbm, che sarà commercializzato e distribuito dopo le approvazioni regolatorie necessarie. L’antidoto ha una efficacia pari al 90% secondo i dati ad interim su 3000 persone presentati oggi dalla stessa azienda produttrice. Sono stati infatti testati due differenti regimi di somministrazione. Il regime migliore, con una efficacia pari appunto al 90% e la massima tollerabilità per gli anziani, è quello che prevede l’inoculazione di mezza dose ed un richiamo con una dose completa dopo un mese. È questo il regime vaccinale che sarà considerato per la commercializzazione. Entro fine anno saranno 200 milioni le dosi disponibili.

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L’altro regime, con un efficacia del 62% prevede la somministrazione di due dosi piene a distanza di un mese. È stata inoltre effettuata anche una analisi combinata dei due regimi, che ha dato una efficacia media del vaccino pari al 70%. Confermato il costo di 2,80 euro per dose completa, quello di Moderna poco più di 21 euro e quello di Pfizer 12,60. La società presenterà i dati alle autorità regolatorie mondiali per l’approvazione e richiederà, inoltre, anche l’uso di emergenza all’Organizzazione mondiale della sanità per rendere disponibile il vaccino nei paesi a basso reddito.

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