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Programmare la salute del bambino nei primi 1000 giorni di vita

Un convegno all'università di Camerino sulla Nutrigenomica. Rosita Gabbanelli, docente della Scuola di Scienze del Farmaco spiega perché ogni soggetto risponde diversamente allo stesso alimento

Programmare la salute del bambino nei primi 1000 giorni di vita
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3 Dicembre 2020 - 17.25


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“Come ‘programmare’ la salute del bambino sin dai primi 1000 giorni di vita” è stato il
tema del progetto formativo on line organizzato nei giorni scorsi dall’Università di
Camerino nell’ambito delle attività della Summer School in Nutrigenomica, diretta dalla
prof.ssa Rosita Gabbianelli, docente della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti
della Salute, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche per l’Istruzione del  Comune di Jesi.

“Con questo progetto – ha sottolineato la prof.ssa Gabbianelli – abbiamo voluto
innanzitutto far comprendere l’importanza della corretta informazione. Grazie al web e agli altri mezzi di informazione, infatti, si possono raggiungere facilmente molte persone, ma l’informazione che viene veicolata non sempre è corretta soprattutto in certi settori, quali la nutrizione e benessere. Le scoperte scientifiche dovrebbero essere ‘narrate’ dai ricercatori che operano nelle università e nei centri di ricerca di eccellenza, dal momento che mettere sullo stesso piano di credibilità e di competenza chi racconta per aver letto osentito da chi fa direttamente ricerca significa aumentare il rischio di diffondere informazioni non corrette, e fare quindi disinformazione”.

“Abbiamo voluto inoltre fornire – ha proseguito la prof.ssa Gabbianelli – ai genitori, in
particolare a quelli di bambini da 0 a 6 anni, informazioni utili ad ottimizzare il benessere del proprio bambino. Come nasciamo, lo stile di vita e l’ambiente sono elementi decisivi per programmare la nostra salute, sin dai primi giorni di vita. La ricerca ha dimostrato che possiamo ereditare per via epigenetica delle ‘informazioni’ che condizionano la nostra salute. Quando, come e perché avviene questo? Abbiamo cercato di dare risposta a questi quesiti, spiegando cosa è e quale risposte possiamo ottenere dalla nutrigenomica”.

Il bambino può ereditare il microbiota della mamma se nasce da parto naturale; quali
conseguenze ci sono sulla salute del bambino? Perché il microbiota della mamma è così
importante per il bambino? Risposte a questi quesiti sono state fornite durante il corso
grazie alla presenza di esperti che hanno risposto alle tante domande e curiosità.
“Sono sono state fornite anche indicazioni corrette su come ottimizzare la nutrizione del bambino, dal momento che le scelte atte a mantenere la salute del bambino iniziano presto e le abitudini alimentari acquisite nei primi anni di vita condizioneranno le scelte alimentari dell’età adulta. I genitori presenti sono stati anche informati in merito alla telemedicina ed alle potenzialità dei nuovi strumenti di comunicazione per chi non può raggiungere il medico”.

Ultimo tema trattato quello delle potenzialità e dei limiti della nutrigenetica, che ci spiega perché ogni soggetto risponde diversamente allo stesso alimento, visto che tutto dipende dalla variabilità genetica individuale. Oggi molte aziende propongono l’analisi dei polimorfismi per ottimizzare le scelte alimentari di un soggetto in relazione al proprio DNA (variabilità genetica polimorfica).
Dopo il saluto delle autorità, Marisa Campanelli assessore alle Politiche per l’istruzione e
Politiche giovanili e Luca Butini Assessore alla Cultura del Comune di Jesi, sono intervenuti in qualità di relatori il Rettore Unicam Claudio Pettinari, la prof.ssa Rosita Gabbianelli, il dott. Gianluca Grechi Primario di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale C. Urbani di Jesi, la dott.ssa Antonella Bonucci, Primario di Pediatria dell’Ospedale C. Urbani di Jesi, il prof. Francesco Amenta, Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam, la dott.ssa Laura Bordoni, ricercatrice Unicam. Il dibattito è statomoderato dai giornalisti Vincenzo Varagona e Beatrice Testadiferro. 

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