Epilessia infantile, l'83% dei neurologi in lockdown ha scelto la telemedicina

Lo studio internazionale, che ha coinvolto 35 Paesi nel mondo, è stato presentato in Italia nell’ambito del 43° Congresso nazionale della Lega italiana contro l’epilessia (Lice)

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2 Ottobre 2020 - 18.27


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La telemedicina è il futuro, soprattutto in tempo di Covid 19. Ed è usata in tutti i campi. Otto epilettologi, neurologi e neuropsichiatri infantili su dieci durante il lockdown da pandemia ha utilizzato sistemi da remoto per monitorare le condizioni dei propri pazienti epilettici e garantire una corretta aderenza terapeutica.

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A mostrarlo è un’indagine internazionale che ha coinvolto  35 Paesi nel mondo, presentata per la prima volta in Italia in occasione del simposio “Dall’esperienza all’evidenza clinica: alla scoperta di nuove sinergie”, promosso da UCB Italia nell’ambito del 43° Congresso nazionale della Lega italiana contro l’epilessia (Lice).

Alla fine del 2019 il 63,4% degli intervistati aveva già sperimentato almeno una volta i sistemi da remoto per l’assistenza clinica. Durante la pandemia, però, il loro uso è significativamente aumentato: l’83% dello stesso campione di specialisti ha utilizzato sistemi virtuali con video per la clinica, mentre l’84,6%, coinvolto in attività accademiche, ha trasformato i propri corsi mediante soluzioni di didattica a distanza. E da febbraio a luglio 2020, alcuni incontri di rilevanza scientifica per gli epilettologi sono stati svolti in modalità virtuale.

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Il 61,7% degli intervistati si è detto soddisfatto dei sistemi utilizzati per tutti e tre i campi di attività.

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